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Carmen Minutoli

 In omaggio a

TEX Roma, 1 febbraio 2007 - Carmen Minutoli

 

Ci sono molti modi per crescere, ed oggi certamente tanti di più rispetto a qualche decennio antecedente. E ci sono tanti mezzi per crescere imparando a conoscere la realtà che ci circonda, l’ambiente in cui si vive, i posti che si visitano, la terra in cui si è nati ;  ma non solo… ci possono essere mezzi che fanno conoscere  oltre il miglio quadrato che abitualmente si calpesta ed oltre i visi delle persone  che abitualmente si incontrano nel corso della propria esistenza. Oggi questi mezzi sono un’infinità incontrollabile, grazie alla tecnologia dirompente, alla multimedialità, alle comunicazioni satellitari e quanto ed assi annesso. Non era così facile, durante gli anni del dopoguerra, sia in Italia che nel resto d’Europa e del mondo, e credo che ciò sia noto ai più, ma soprattutto a quanti in quegli anni hanno vissuto. Però la voglia di conoscere, di sapere cosa ci fosse  aldilà del proprio naso,  e soprattutto la voglia di essere “rassicurati”sul destino dell’umanità (che dopo l’orrore delle due guerre mondiali  sembrava  non avesse di che sperare) è esistita da sempre. Ecco che pian piano, tutti, chi più chi meno, secondo i mezzi a disposizione e del proprio bagaglio d'idee e di cultura, e con una buona dose d’ottimismo, si sono messi al lavoro, cercando di “ricostruire” ciò che era andato distrutto; di “riedificare”  sulle macerie lasciate dalle bombe; di rinsaldare gli animi e pacificare i cuori; di inventarsi cose nuove per produrre e  dare una certa idea di  “vita nuova” che aprisse uno sguardo verso l’imperscrutabile infinito orizzonte chiamato futuro. Il 1948 in Italia, che aveva appena ufficializzato l’entrata in vigore della nostra Costituzione, vede la nascita, dalla  fantasia di Gianluigi Monelli e dalla matita di Aurelio Galleppini detto Galep, il grande fumetto western del mitico eroe Tex Willer le cui vignette   vengono pubblicate in bianco e nero. Non è un caso che mi è sorta voglia di  dedicare questa pagina a Tex, perché a partire dal 1975 e  per  quasi oltre un decennio è stato  uno dei miei eroi preferiti, nel senso che ho letto tutte le sue avventure e, insieme ad altri personaggi del mondo della letteratura per ragazzi come Salgari,  J. London, J. Conrad, J. Verne, ecc., mi ha tenuto compagnia  facendomi conoscere  la fantastica terra degli indiani d’America e dei cowboys in un modo semplice  e diretto, quasi “personale” visto che sembrava catapultasse la vita del  vecchio west  davanti ai miei occhi, nel susseguirsi di immagini e dialoghi che ben rappresentavano il mondo di quei lontanissimi  posti  oltreoceano. L’eroe Tex  (e con lui l’amico Kit Carson, e l’inseparabile Dinamite (il suo cavallo)  aveva un qualcosa di speciale, perché  divenuto paladino della giustizia ed invincibile  in qualsiasi circostanza ed avventura, dava  l’idea che  la sua missione salvifica fosse sotto la luce di una buona stella (quella di ranger naturalmente) in quanto  sapeva sempre distinguere i buoni dai cattivi  in un mondo fatto di illegalità, disordine, soprusi e sfruttamento di ogni genere e misura. Per i lettori di allora (come di adesso), soprattutto adolescenti, la lettura di questi  episodi avvincenti e con un finale sempre positivo e vittorioso dava la giusta carica….Ve lo assicuro! Oggi, a distanza  di tanto tempo, nel comprare  il quotidiano “La Repubblica”, ho trovato con mio grande stupore  il 1° volume di TEX interamente a colori. Per un’appassionata di collezionismo ed amarcord  quale la sottoscritta è stato un tuffo al cuore…una  ricarica di energia  tutta willeriana. Facendo due conti ho notato che l’anno prossimo ricorrerà il 60esimo anniversario della nascita di questo fantastico fumetto…Certamente la sua casa editrice (la Sergio Bonelli Editore S.p.A)   starà già pensando come festeggiare l’evento, ed Io da buona cultrice, anche di questa forma letteraria, ho voluto  fin d’ora contribuire  a mio modo. CM

Foto: Collezione storica a colori di La Repubblica

 

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