Sindaco
di Galatro
Episodio poco noto della vita di Seminara è il periodo che va da luglio
1944 a fine ’45. Nel luglio del 1944 il Comitato di Liberazione
provinciale di Reggio Calabria sostituì il podestà di Galatro nominando
Sindaco lo scrittore Seminara. Invece, tra le persone anziane di Galatro è vivo
il ricordo dell’arresto di Seminara effettuato dai Carabinieri con il pretesto
“per oltraggio” e che dava anche segni di “ squilibrio mentale”;
il vero motivo era che il Sindaco aveva denunciato il Maresciallo Mandarà per
appropriazione di generi alimentari razionati. La popolazione di Galatro
insorse, circondò la caserma dei Carabinieri e dopo circa 24 ore di detenzione,
Fortunato Seminara è liberato. Dell’episodio parla il giornale “L’Amico
del Popolo” del 1° gennaio 1945, corrispondenza da Galatro: “ ai primi di
ottobre scorso (1944) il compagno Sofia Luigi capo ufficio annonario del comune,
scoprì gravi irregolarità allo spaccio autorizzato, gestito da tale Matteo
Alfonso: da una verifica risultò che fra giugno e settembre il Maresciallo
Mandarà aveva prelevato, con buoni a sua firma e senza alcuna autorizzazione kg
211 di pane ed altri generi alimentari razionati. La scoperta destò
indignazione nella popolazione, e il sindaco Dott. Fortunato Seminara dovette
dapprima segnalare l’irregolarità alla tenenza di Taurianova, e poi
denunciare il maresciallo Mandarà all’autorità giudiziaria. Da questo
momento, il Mandarà, che anche prima aveva, in diverse occasioni, dimostrato la
sua ostilità verso il sindaco, perché socialista, non ebbe più ritegno: cercò
di colpirlo con tutti i mezzi, non rifuggendo dalle più basse trame poliziesche
per fare la sua bieca vendetta”.
Il giorno 24 dicembre il Maresciallo arrestò il sindaco “per
oltraggio” e informò della misura presa il Prefetto, segnalando che il
Sindaco dava anche segni di “squilibrio mentale”. (*)
(…) “Il giorno 25 dicembre, alle ore 10 giunse a Galatro il
segretario della CGIL, il quale tenne un discorso. Dopo il discorso la folla si
spostò verso la caserma dei carabinieri. Sullo spiazzale antistante si formò
una folta delegazione per chiedere al sottufficiale le ragioni del sequestro del
Sindaco e il suo immediato rilascio.
In breve, preso da paura il fascista badogliano graduato tentò una
giustificazione e poi aprì la porta della camera di sicurezza e fece uscire il
Sindaco. Una forte ovazione accorse la comparsa dello scrittore, che, dopo aver
ringraziato quanti avevano lottato per lui fu accompagnato da gridi di
entusiasmo alla sua abitazione”. (*)
(*) E.
MISEFARI – LA LIBERAZIONE DEL SUD
-Pellegrini Edit. 1992.
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