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 Giuseppe Sigillò

 

Il pianto della ginestra

 

Bella ginestra dai bei fiori ornata

il cielo s’allegrò quando sei nata

perché non hai bisogno di coltura

per rendere la selva profumata.

Si guarda all’azalea ed alla rosa

e tu pur tra gli sterpi sei pomposa;

in tempi di carestia sei stata amata:

e ti raccolse pria il contadinello

per far sul focolare la fiammata

quando la neve facea mulinello;

e ti raccolse pur la lavandara

quando ti fè bollir nella caldaia

per trar da te la stoppa alla fiumara.

Nei tempi tristi tu non fosti amara,

pur se la stoffa era pungente

vestisti per tant’anni l’umil gente.

Adesso te ne stai dimenticata

penando tra le spine nella boscaglia;

ma non ti lacrimar bella ginestra

se l’uomo alla tua vista più non fa festa,

all’uopo tu sei stata generosa

ma tanto, tanto, tanto

e questo basta.

 

 

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