L'opera poetica di Giuseppe
Sigillò
Il mondo in una sola parola
di Nicola Rombolà (Gazzetta del Sud 5/8/2004)
Il mondo è compreso in una
sola parola: poesia. Questo è <<il mondo>> di Giuseppe
Sigillò che rappresenta il senso della sua parabola poetica ed
esistenziale. Nato a Maropati nel '38, località che ha dato i
natali a Fortunato Seminara - al quale il poeta dedica un
componimento -, Sigillò nei suoi testi propone immagini e accenti
che sembrano provenire da un remoto luogo visto come vero e proprio
archetipo, da tempo consegnato alla storia. Auscultando le sue
liriche si ha infatti la sensazione che l'energia dello spirito si
sia fatta voce dentro sui si agitano le tante armonie sopravvissute
alle intemperie.
L'itinerario poetico di
Sigillò è originale, sconosciuto allo stesso panorama letterario
regionale. Si è svolto attraverso solitario percorso creativo
caratterizzato da sentimenti espressi in modo spontaneo e senza
smaliziate artificiosità letterarie. La sua voce ha saputo
lievitare e diventare il grido dolente ma forte di un uomo che ha
lottato alla maniera del Leopardi della Ginestra, per trovare
il suo mondo, quello dell'anima, con cui ha inteso emblematicamente
suggellare le sue sillogi di versi, Poesie (1980) e Voci
vere (1989). Tra i vari riconoscimenti si ricordano i primi
premi conferiti a Verona per la Pace (1977) ed ex aequo
dall'Accademia <<Hera Lacinia>> di Catanzaro (1979) per
la sua poetica sul sociale.
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