Le
antiche narrazioni dei vecchi del paese, che da secoli ci
tramandano storie per lo più fantastiche e incredibili, sono in qualche caso
anche riportate da studiosi, che appunto studiando le antiche leggende
dei nostri paesi s'imbattono in alcune di queste credenze.
La
leggenda vuole che S.Atenogene fosse stato nell’antichità
motivo di una protratta lite con gli abitanti di Bagnara
Calabra, che a quanto sembra, avevano ricevuto la statua
dai Bizantini sbarcati sulle coste bagnaresi. Durante
la guerra contro i Saraceni per la riconquista della Calabria,
che da circa due secoli era in balia delle orde islamiche e
che non si sa per quale motivo, la statua giunse a Tritanti
portata probabilmente da abitanti del luogo che non
intendevano più restare alla mercè di chiunque fosse
sbarcato con intenzioni non propriamente pacifiche e che
seguendo non si sa quale percorso giunsero a Tritanti con la
statua di S.Atenogene. Da qui la leggenda di un'antica lite
tra gli abitanti di Tritanti e di Bagnara o forse sarebbe
meglio dire tra i Bagnaresi e i “profughi” bagnaresi che
si stabilirono a Tritanti.
Un'altra
leggenda vuole che ogni
anno alla festa del Santo protettore compariva una cerva che
nessuno osava disturbare, fino a quando durante una festa
del XVI secolo un cacciatore miscredente alzò la mano
uccidendo la povera bestia.
Si
racconta che il cacciatore pochi giorni dopo si lanciò da una
rupe e si sfracellò al suolo e
che da lì cominciò la decadenza di quello che fino a
pochi anni prima era un florido villaggio.
Di
questa leggenda ho trovato tracce in un libro scritto dal
prof. Mario
Caligiuri nella sua “Guida insolita ai misteri, alle
leggende e alle curiosità della Calabria-Newton & Compton
editori.
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